Mi reputo una persona molto fortunata, per non aver dovuto faticare a decidere cosa fare nella vita. A 3 anni la scelta era già fatta, per cui iscrivermi a Medicina è stata solo una logica conseguenza.
Già durante gli anni di Università, avevo orientato il mio interesse al mondo della nascita e, dopo un durissimo stage in Jugoslavia, nel 1978, ogni mio possibile dubbio è stato spazzato via.
Assistere infatti ogni giorno alla prassi istituzionalizzata negli ospedali, che vede le donne legate ai monitor delle sale travaglio, immobilizzate da controlli rassicuranti solo per i medici, contro ogni qualsivoglia concetto di fisiologia, ha reso sempre più forte il mio proposito di far qualcosa per cambiare tutto questo.
La mia motivazione interiore è stata sempre la stessa: dare benessere alle donne, durante l'esperienza più coinvolgente della vita, aiutandole a mettere al mondo i propri figli con minor sofferenza possibile.
C'è una bella differenza infatti tra dolore e sofferenza: il dolore del travaglio e del parto non è possibile cancellarlo, ma diventa il più bello della vita, se vissuto nella consapevolezza di quello che il tuo corpo sa fare, e che poi ti metterà tra le braccia tuo figlio.
La sofferenza sì, quella si può eliminare, se entri empaticamente in contatto con la donna che a te si affida, e se scegli strumenti dolci per sostenerla, come l'acqua o il parto a domicilio.
Perché in acqua, e magari nella sua casa, in mezzo agli oggetti della sua quotidianità, immersa nei colori e negli odori in cui abitualmente si muove, una donna può più facilmente recuperare l'istinto e il potere del proprio corpo, consentendogli di aprirsi al passaggio del figlio, senza troppo dolore.
E' questo il motivo per il quale sono impegnata, da oltre 40 anni , nella divulgazione del parto in acqua, a casa, anche per le donne che sono state sottoposte ad un precedente taglio cesareo.
Sono convinta che solo un'accoglienza dolce e rispettosa possa creare una società meno violenta ed aggressiva, e insieme a Ibu Robin Lim, sostengo che la pace si possa costruire "un bambino alla volta".
Dalla necessità di non provocare pericolosi effetti collaterali e dalla voglia di sostenere la libertà di scelta delle donne, ha preso avvio tutto quello che ho studiato dopo la specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia.
So che per la maggior parte di noi concetti come Fitoterapia, Floriterapia, Omotossicologia, Omeopatia, Omeosinergia, Eutonia, Bioginnastica, sono confusamente sovrapponibili, ma in realtà ognuna di queste discipline ha pregi e limiti differenti, ed il mio obiettivo, negli anni, è stato quello di raggiungere un'integrazione tra di esse.
E' ovvio che più sono le frecce che abbiamo in faretra, più avremo possibilità di fare centro.
E il centro, per me, è semplicemente; dare benessere provocando il minor danno possibile.
Per questo non mi sono mai arresa, ho sempre cercato risposte, rendendomi conto che le vie possono essere molteplici, ma conducono tutte ad una sola soluzione: divenire consapevoli di chi siamo veramente, in profondità, accettando quel che man mano andiamo scoprendo di noi stessi.
Ho imparato che ci sono tanti modi di essere medici e di fare Medicina, ma la vera guarigione è quella che abbiamo dentro di noi.
Oggi non mi occupo più solo di mamme in procinto di partorire e di patologie del femminile, ma di qualunque persona che voglia avviare dentro si sé un percorso di guarigione profonda, a livello fisico, emozionale, psicologico e spirituale. E lo strumento che uso nelle mie visite è il test kinesiologico, in quanto possibilità di accedere ai traumi emozionali vissuti, per riuscire a scioglierli. E' questo il presupposto di base per attivare una guarigione fisica ed emotiva, visto che è indispensabile contattare il nostro inconscio per divenire consapevoli di quel che ci è accaduto.
A tal fine, nei seminari e nelle conferenze che porto in giro per l'Italia, propongo un percorso di crescita personale che sostenga tutti coloro che vogliano occuparsi "ad occhi aperti" della propria vita.